Come prima via seria di quest'estate 2012 puntiamo alla Becca Torche', elegante montagna che sovrasta in parte la bellissima Val d'Ayas. Jacopo che ci vive praticamente di fronte me ne ha parlato varie volte, e finalmente ci decidiamo ad andare. Saremo io e Rick con Jacopo e il Menga, aka D. Frachey. Partiamo dal vallone di Dondeuil e risaliamo erti pendii prima erbosi poi sassosi. Jacopo e il Menga ci impongono da subito un ritmo allucinante, e noialtri facciamo fatica a tenerli bene in vista. Arriviamo al colle sulla cresta tra la Torche' e la Becca Mortens, e la cuspide della parete nord fa capolino.
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La cuspide della parete nord dal colle. Shot: R. Di Ninni |
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Strani giochi di prospettiva..Shot: R. Di Ninni |
I luoghi qua sono isolatissimi, terre di gran sfacchinate old school. Scendiamo verso il nevaio alla base della parete, ogni anno piu' piccolo, e lo attraversiamo fino al centro da dove le solite lisce placche ci daranno un infido benvenuto. Si tratta di brevi risalti lisciati dal fu ghiacciaio inframmezzati da piccole cenge detritiche, difficile per la cordata in testa essere impeccabili nel non smuovere sassi.. La prima parte della via non e' obbligata, e con qualche difficolta' incontrata su placche lisce non facilissime da proteggere e in un tiro con grandi attriti sulle corde raggiungiamo la evidente ma stretta cengia ascendente verso sinistra che si trova a meta' parete, la Route a Bicyclette.
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Si inizia. Shot: R. Di Ninni |
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Pici in sosta. Shot: R. Di Ninni |
Le percorriamo finche' troviamo un vago diedro che sale su dritto, il Menga parte e quando questo si dirama in due opzioni prova prima quello di sinistra per poi riscendere e prendere quello di destra, caratterizzato da una grossa scaglia delicata in mezzo a un vago camino.
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Il tiro chiave, dalla cengia. Shot: R. Di Ninni |
Conoscendo il suo livello stratosferico su roccia e il tempo che sta impiegando mi sento leggermente irriquieto, dato che poi tocchera' a me. Fortunatamente il tiro mi si concede senza troppe lagne, basta stare attenti a cosa si tira, e qualche chiodo lasciato dal suddetto mi facilitera' le cose. Continuiamo su dritti, un breve traverso impegnativo verso destra e poi su puntando ad una stupenda fessura verticale sul IV+, con roccia perfetta. Man mano che si sale la roccia migliora, e arriviamo ad una specie di spalla da dove un ultimo divertente tiro verticale ci eleva direttamente sotto la croce di vetta.
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Verso la fessura. Shot: R. Di Ninni |
La becca Torche' e' in una posizione abbastanza particolare, in quanto e' il nodo orografico da dove la Valle d'Aosta curva decisamente verso Est. A quanto pare quando viene maltempo da sud, questo e' uno dei luoghi colpiti piu' in fretta. E la vista sulla vallee e' grandiosa, cosi mentre i nostri soci schizzano giu' verso il fondovalle, noi ci tratteniamo ozianti su quel cumulo di sassi, assorbendo le differenti tonalita' di luce che filtrano attraverso i
cumulus humilis che nuotano intorno a noi. Una volta pieni, cominciamo anche noi la lunga, calda e secca discesa, gia' parlando delle prossime scalate.
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Lunga contemplazione in vetta. Shot: R. Di Ninni |
La via: Via Cretier-Charrey, TD, 350m, V+ max. Chiodi da roccia e buon assortimento di friend C3 e C4. Dalla base della parete, al centro, puntare alla evidente cengia a meta' parete, ascendente da dx a sx. Raggiungerla con percorso poco obbligato, su difficolta' variabili (II-IV+). Raggiunta la cengia seguirla verso sx finche' dei chiodi portano su dritti in un vago diedro, risalirlo e piegare poi a dx dove si risale lungo una scaglia delicata in un vago camino (V+), al termine della quale si sosta presso dei blocchi instabili. Salire leggermente a sx e poi dritti, dove un breve traverso a dx sul V porta a sostare. Da qui salire una placchetta improteggibile e puntare verso una bella fessura (IV+), percorrerla fino a una cengia e continuare dritti fino a una spalla spaziosa dove si sosta. Da qui un ultimo tiro su dritti porta in vetta. Roccia in generale da buona a ottima. Alcune soste parzialmente attrezzate a chiodi.
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