Ratikon: Kamala e Galadriel

L'indecisione pre weekend finisce col decidere per il Ratikon con Lore e Marco. Sabato mattina alle 6:20 siamo a Drezzo e montiamo tutto sulla macchina di Marco. Attraversiamo la Svizzera in direzione di Schiers. La stradina che poi ci porterà a destinazione, un disperso piazzale in mezzo alle montagne di confine con l'Austria, è abbastanza impervia, e costeggia enormi frane che sembra vengano giù piano piano. La BMW fa un pò di fatica e con un leggero ritardo arriviamo praticamente sotto le impressionanti pareti. Qui ci sono vie del calibro di Wogu e Silbergeier, vie leggendarie. Partiamo con calma, anche troppa, verso la VII Kirchlispitze e decidiamo per Kamala, una delle ultime nate in zona, 7a e 6b/+ obbligato lunga 370m. Ci sono due cordate davanti ma noi essendo in tre saremo più lenti, e cominciamo la nostra due giorni di arrampicata sportiva su un 6c bello duro. Subito dopo un 7a di movimento, ma per ora la roccia non ci fa impazzire. Dovremo aspettare i tiri superiori per avere un vero assaggio di Ratikon. La via si lascia scalare senza problemi, la spittatura è nuova e ravvicinata. Unico neo è che Lore ha un dito scassato da un tiro cattivo a Galbiate. Tirando le somme ci aspettavamo più ingaggio, e cominciamo subito a sparare alto su vie più dure per il giorno dopo. Tornati al parcheggio troviamo i Ragni di Lecco, che poco dopo sotto una leggera pioggia partono su verso le pareti con la frontale, per tornare più tardi con dei francesi..probabile salvataggio?
Cullati dalle Asahi di Marco ci addormentiamo nella nostra tenda, in mezzo al nulla con intorno climbers dall'aria esperta, è un posto veramente sperduto!






I Kirchlispitze.



All'attacco di Kamala



L2, un 7a ipertecnico.



L2.



Pareti incredibili.



L7, un lunghissimo 6b, stupendo!



Lore e Marco seguono.







L8, un bellissimo 6b+ con strapiombino iniziale.



Exit! Vista sull'Impero.



Il giorno seguente ci dirigiamo verso la V Kirchlispitze, dove saliremo Galadriel, 6c+, 6b/+ obbligato, 420m. E' una via più storica di Kamala, quindi la useremo per avere un'idea migliore degli standard della zona. Anche oggi abbiamo un paio di cordate davanti, e qualche pietra volante ci sibila vicino ogni tanto. Pur essendo vie sportive, l'ambiente rimane prettamente alpino. La sera prima una frana colossale sul Drusenfluh ce lo ha ricordato bene. Quindi partiamo su una serie di tiri attorno al 6b già da subito belli e tecnici, una scalata di movimento che mi si addice abbastanza. Qualche cengia erbosa e siamo al cospetto della parte più verticale della parete, sette tiri fantastici. Marco parte e la scalata più verticale rimane comunque molto improntata sull'aderenza e sul movimento, dove spesso mi trovo aperto come un libro a tirare minime rugosità verticali. L'aderenza è spettacolare, mai visto un calcare così. Sulla sinistra vediamo la spettacolare parete che ospita Silbergeier, via mitica di Kammerlander con un obbligatorio di 7c...e c'è qualcuno stranamente appeso al primo tiro di 8b! Nel frattempo arriviamo al nostro tiro chiave, un 6c+ che il sito di Paolo & Sonja definisce chiodato decisamente lungo nel finale. Parto desideroso dell'a-vista dato che finora ho scalato tutto in libera. Ma un rinviaggio con piedi spalmati sul nulla mi suggerisce di tenere un'attimo il rinvio. Alla mia destra vedrò poi che avevo una presa buona, impreco assai! In traverso la spittatura si allunga e ad un certo punto non vedo il prossimo spit. Tiro fuori un micronut, l'unico che mi sono portato, e lo piazzo di traverso in un fessurino. Lo spit è qualche metro in basso e verso destra, ma alzandomi ancora un poco, con conseguente uscita del nuttino, vedo per fortuna uno spit mimitezzato vicino a me! Un'uscita più verticale, di difficile lettura con un ristabilimento tecnico e sempre obbligato mi porta in sosta. Da qui un traverso estetico porta a uscire decisamente a destra. Parto per un bellissimo tiro di 6b/+ chiodato lungo ma giusto, in forte esposizione, e raggiungo una grossa nicchia dove ci sarebbe stata la sosta che non vedo (leggere le relazioni!) e continuo ancora in traverso su un tiro di 6b+/c (6c+ secondo il Vitali) che poi si raddrizza decisamente. Le corde cominciano a tirare paurosamente, al punto che con 45 metri di corda fuori che tira ad angolature terribili mi devo appendere a ogni spit, recuperare qualche metro di lasco a gran fatica e ripartire, preferibilmente senza volare. I miei soci non mi sentono, ma vedo la sosta, e con una fatica da antologia ci arrivo. Mi è sembrato di scalare con uno zaino da 30 chili.. Riuscivo ad appendermi agli spit semplicemente grazie al tiraggio delle corde!! Dopo un po' di schiamazzi vari riesco a far capire ai soci che non sono fuorivia appeso ad un micronut e mi raggiungono per poi camminare alla vetta su un facile 5c. Da qui la vista spazia sul Ratikon Austriaco, pare disabitata e selvaggia. Bellissima via sportiva, la prossima volta torneremo con mete più ambiziose!


Al centro, la V Kirchlispitze. Galadriel percorre la zona in ombra sulla sx.



Il Ratikon.



Marco sulla roccia epica di Galadriel.







A metà via.



L8, lunghezza chiave.



Lore cerca qualcosa.



Uscita di L8.








La roccia ancora incredibile di L10.



Colline Ratikoniane semi deserte.



Il Drusenfluh.








Si torna a casa.



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